
Alfa Romeo A12 Carro Attrezzi: l’officina in scala
24 Agosto 2025
Si cambia sempre, col dispari
Una manifestazione che ha luogo in paesi diversi tutti gli anni dispari (soltanto l’edizione 2021 in Svizzera fu rinviata al 2023 a causa del Covid) e che richiama da ogni dove tantissimi appassionati della mitica vettura francese e delle sue derivate Ami 6 e 8, Dyane, Mehari e furgonette, quest’ultime spesso camperizzate, anche in modo estemporaneo, al fine di offrire un giaciglio per la notte. Per altri invece dormire in tenda accanto alla propria auto è la pratica più diffusa, anche se a malincuore dobbiamo registrare un lieve incremento di coloro che trasportano la propria bicilindrica sul carrello trainato da un camper o da altra vettura più potente, spesso nemmeno Citroën. Un piccolo segno di invecchiamento della popolazione “duecavallistica”?
Rappresentanza globale
Può darsi, ma la maggior parte macina ancora chilometri e chilometri senza aria condizionata e altri comfort moderni per non mancare a questo imperdibile appuntamento. Così ha fatto Bob proveniente dal Regno Unito a bordo di una vissutissima 2 CV A del 1952 con la capote che scende a coprire anche il bagagliaio e un motore di 325 cm3: “Non ho contato le miglia che ho percorso – ci ha raccontato –, ma il mio viaggio è durato otto giorni!”.Duemiladuecento i km percorsi da Hassan Farady, giunto dal Marocco a bordo della sua 2 CV 6 Club verde bambou del 1969, acquistata usata nel suo paese da unico proprietario, il quale aveva già partecipato ai due Mondiali precedenti in Croazia (2019) e Svizzera (2023). Hassan è presidente del Club des Amis de la 2 CV di Agadir, che conta una ventina di soci, uno dei quali lo ha seguito fino a Postumia.
Sulla 2 CV come in culla
Invece Zala Juljia Kavčič dello staff organizzatore ci mostra con orgoglio la 2 CV bianca con disegni floreali in perfetto stile anni 70 appartenente alla sua famiglia, classe 1984 e acquistata in Italia, sulla quale lei era salita ancora in fasce nel tragitto ospedale-casa quando la sua mamma l’aveva appena partorita. Ci racconta che Postojna in lingua slovena significa “fai una sosta” e ciò è stato di buon auspicio per il raduno. Ben 325 volontari si sono impegnati per accogliere al meglio le 2.871 vetture ufficialmente iscritte e i loro 6.140 occupanti, oltre a 2.889 visitatori giornalieri. Quanto ai paesi di provenienza, al primo posto la Francia con 667 auto, seguita da Germania (487), Slovenia (289), Paesi Bassi (235) e Svizzera (191). L’Italia è al 7° posto con 162 auto fra Austria (166) e Belgio (145), ma buona pure la partecipazione degli europei più lontani di Finlandia e Norvegia (26 ex equo) e Portogallo (23). Degni di nota i 6 equipaggi da Israele, i 3 dalla Turchia e i 4 dalla Grecia, ma ancora di più le vetture provenienti dall’Australia (7), Argentina (1), Stati Uniti (4), Martinica (1), Messico (1), Vietnam (1), Isole Vergini Britanniche (1), Jamaica (1).
La carica delle 2.500
Quanto alla tipologia dei veicoli, 2.456 sono stati quelli di tipo A, ovvero le 2 CV e derivate, delle quali 25 con immatricolazione anteriore al 1959 e 66 tra il 1960 e il 1969, 60 i furgoni Tipo H, 106 le altre Citroën anteriori al 1990, 148 quelle posteriori e 161 le vetture di altre marche. L’area complessiva era di 27,7 ettari, recintata da oltre 2,5 km di transenne, più altre per compartimentare la zona centrale con tendone per gli spettacoli musicali, bar, street food, aree giochi per bambini e adulti, stand dei ricambisti e mercatino dei privati, più altri stand di sponsor e dei paesi candidati all’edizione numero 27 della kermesse. Era già stato stabilito in Svizzera che nel 2027 si svolgerà nei Paesi Bassi, mentre per il 2029 l’ha spuntata la Macedonia del Nord sulle candidature di Repubblica Ceca, Francia, Lettonia e Polonia.
In mostra le Double Chevron costruite nella ex Jugoslavia
Davvero molto interessante il museo temporaneo allestito in un ex bunker militare alla periferia della cittadina e dedicato alle Citroën assemblate nella ex Jugoslavia dalla Tomos di Capodistria, dal 1972 diventata Cimos, una joint venture tra Tomos, Citroën e Iskra con proprietà divisa al 50% fra Citroën e il governo jugoslavo. Destinate al mercato interno, oltre alle 2 CV 6 sono uscite da quella fabbrica DS, Ami 8, Diana (Dyane), Mehari, furgoni Type H, mentre con il telaio, la meccanica e le parti anteriori di carrozzeria della Dyane furono realizzati ex novo il furgoncino DAK e il pick-up Geri. Invece GS, GSA e CX, introdotte nel 1971 come modelli d’importazione, dal 1975 furono assemblate nel nuovo stabilimento CIMOS di Nova Gorica fino al 1985, quando la Citroën decise di non fornire più i componenti mettendo così fine a 35 anni di collaborazione.