Fiat 1100 D, la media borghese

Atmosfera primi anni 60

Il primo sguardo è un tuffo nell’epoca: carrozzeria proporzionata, sbalzi abbastanza contenuti e una verniciatura lucida, come quella in concessionaria. La calandra orizzontale con listelli sottili e lo scudetto Fiat centrale sono resi con finezza e profondità, mentre i gruppi ottici brillano con riflessi realistici grazie a parabole ben cesellate.

Dettagli autentici

Paraurti con piccoli rostri di gomma, ruote dalle proporzioni corrette e pneumatici dal disegno preciso rafforzano la fedeltà del modello. In coda, il lunotto dalla giusta inclinazione, i gruppi ottici bicolore di plastica trasparente e la targa nera restituiscono tutta l’autenticità del tempo.

Abitacolo d’antan

Grazie alle ampie vetrature (una caratteristica piuttosto diffusa sulle auto dell’epoca) si intravede un abitacolo che sembra profumare di vinile e moquette nuova. Sedili e pannelli porta sono replicati molto bene, la plancia è colorata come da tradizione del tempo, mentre il cruscotto appare molto lineare, con tachimetro a nastro reso da decal nitidissime. Completa il “quadro”, il volante a due razze con logo centrale della Casa.

Colori e versioni

Non ci sono aperture, ma tutto è concentrato su forme e proporzioni per un oggetto da vetrina che restituisce pienamente il carattere della Fiat 1100 D. Quattro le tinte disponibili: grigio, amaranto, blu e bianco, più la versione della Polizia del 1962, già destinata a diventare rara. Un modello che racconta il ritorno a un’Italia in bianco e nero che scopriva i colori. Perfetta per ricreare un parcheggio da cartolina anni 60, magari davanti al bar di città o di paese.